Trofeo Marzio Fantini 4° Gara Classifica
10 Luglio 2010
CAMPIONATI ITALIANI TROFEO AAMS UOMINI, DONNE, MASTER 2010
20 Luglio 2010

PA mon amour

“The Committee endorsed the Pistol and Technical Committee’s recommendations that the .22 short pistol be replaced with the .22

Long Rifle Standard Pistol for the Rapid-Fire Pistol event. To control the possibility of reduced power cartridges, a 39-grain minimum bullet weight and 280 m/sec. minimum velocity will be enforced.”

The current timings will remain and the target will have a 200 mm aiming mark (8-9-10 rings) with no white horizontal lines.”

(“COME RACCOMANDATO DAL COMITATO TECNICO, NELLA PISTOLA AUTOMATICA LA PISTOLA ATTUALE 22 SHORT SARA’ SOSTITUITA DALLA PISTOLA STANDARD CALIBRO 22 LR CON PALLA MINIMO 39 GRANI E VELOCITA’ MINIMO 280 M/SEC. I TEMPI NON VERRANNO CAMBIATI , IL BERSAGLIO SARA’ QUELLO DELLA PL, CON 8-9- 10 NEL NERO.”)

Madrid, May 18th 2003 ISSF Executive Committee.

Con queste poche righe, si sanciva la fine di una delle più belle specialità olimpioniche del Tiro a Segno, quella della Pistola Automatica calibro 22 short, che tanto aveva dato ai nostri atleti in medaglie ed emozioni. La Pistola Automatica fu inserita nel programma olimpico del 1932, a Los Angeles, dove l’Italia fu seconda dopo gli USA. Si tirava con il 22LR su 6 silhouettes, senza punti: bastava prenderle a tempi decrescenti. Vinse Renzo Morigi, con 6 sagome in 2 secondi.

A Berlino, nel 1936, i tedeschi presentarono il 22 short, che prese piede da lì in poi. Le sagome vennero ridotte a cinque, fatte a forma umana, squadrata, con tanto di testa, spalle, corpo e gambe. I piedi valevano 1, il cuore, al centro, largo 10 cm. ed alto 15, valeva 10. I tempi divennero 8-6-4 secondi, come ora, la classifica fatta su chi prendeva tutte e 60 le sagome.

A Milano il mitico Giovanni Liverzani trasformò le lunghe pistole di allora portandole alla lunghezza di adesso, con impugnature ortopediche, canna trivellata e contrappesata… e vinse nel 1970 a Phoenix, Arizona, il titolo di campione mondiale, individuale e a squadre, con un record a lungo imbattuto (598).

Il tiro di PA era un tiro da solisti, da artisti del “siii”, si tirava uno per volta, e si segnalava al commissario di aprire le sagome con un “si”, un “pronto” o, al limite, con un fonema puro. Il regolamento, ad ogni quadriennio, si accaniva, però, sulla sagoma a forma umana trasformandola, dapprima, a “sarcofago”, raccordandone la testa alle spalle, per ridurla, poi ad un rettangolo, segando le gambe e sopra le spalle, ed infine, com’è oggi, quadrata, con cerchi concentrici.

Ciò accadde dopo le Olimpiadi del 1988 a Seul (dove Sevieri col terzo punteggio alla pari fu classificato al quarto posto).

Il bersaglio fu allineato, come dimensioni, a quello della Pistola Libera, il 10 fu ridotto ad un cerchio di 10 cm, con una riduzione di area di circa il 45%, i tiratori solisti vennero inseriti in un coro: tutti tiravano assieme, al comando di start.

Il tiro di PA divenne, così, meno individuale…e i fantasiosi tiratori latini furono, da allora, superati da tiratori robotizzati.

Dal 2005 la PA é tornata ad utilizzare il 22 LR, ufficialmente a causa dell’accordo, tra i fabbricanti di munizioni, di sospendere la costosa produzione dei lotti speciali delle cartucce 22 short indispensabili per alimentare I nostri “violini”, personalizzati, e con scatti “tirati” fino 70 – 80 grammi.

Il regolamento é rimasto, invece, invariato.

E’ stata, quindi, sostituita solo l’arma, ed ora si tira con la pistola standard, che non può essere modificata, con 1 kg. di scatto, l’impugnatura senza elsa, niente limitatori di rilevamento e nei soliti tempi di 8 – 6 – 4 secondi !!!

Ion Corneliu, consulente tecnico ISSF per le pistole, si é dimesso quando non é stata accolta la sua proposta (?) di modificare i tempi in 10 – 8 – 6, tempi con cui si sarebbero presumibilmente mantenuti punteggi vicini al 600, ma anche conquistato nuovi adepti alla specialità.

In Italia, infatti, il tempo di 4 secondi non solo ha finora tenuto lontani nuovi possibili adepti ma, quel che è grave, ha anche fatto desistere collaudati specialisti.

Al di là, comunque, della difficoltà del primo colpo dovuta al peso dello scatto, un Kilogrammo, il vero e proprio handicap nella specialità della nuova P. A., lo si è visto nelle gare disputate quest’anno, è di avere la possibilità di un solo inceppamento per sessione, il che comporta un certo “cardiopanico” dopo averne avuto uno senza possibilità di scampo in caso di eventuale e non certo remota possibilità di rampaggio di cartuccia, mancata percussione, mancata espulsione e…..sfiga, che non manca mai.

Teniamo presente che nella specialità di P. A. il fatto di tirare i colpi in un tempo rapidissimo porta ad enfatizzare le possibilità di inceppamento, specie con cartucce più deboli (capita, talvolta, con le nuove rapid fire delle Fiocchi, che il carrello non arretri completamente e che, quindi, il colpo successivo non venga caricato o venga spinto contro la canna, bloccandosi).

Nelle altre specialità di pistola: Pistola Standart, per non parlare della sessione di tiro mirato di Pistola Grosso Calibro, in cui il tiratore può farsi una sigaretta ad ogni sessione, al tiratore esperto, che non perde la testa in caso di inceppamento, rimane il tempo per sistemare l’inceppamento o introdurre in camera di scoppio la cartuccia sbilenca. Cosa che non può avvenire nella P.A.

Ad ogni modo, se si era ipotizzato, o quanto meno sperato, che questo regolamento potesse portare ad incentivare, presso le varie sezione del Tiro a Segno, l’interesse a questa specialità, a distanza di anni si può affermare con assoluta certezza che ciò non sia avvenuto.

Si può, forse, parlare, e sempre con estrema cautela, di una certa curiosità da parte di alcuni tiratori di Pistola Standard ma è evidente che, almeno per adesso, il risultato di questo nuovo regolamento è sicuramente negativo.

Stefano Franceschetto